Su una spiaggia messicana del Pacifico, le placide onde notturne lambiscono una testa mozzata, la testa di Josué Nadal. Anche se la testa è tagliata, la lingua parla, vuole andare in cerca del suo corpo, quello che ebbe in vita, che palpitò notte e giorno. E allora la testa racconta, ricorda, divaga. Sa di essere la millesima testa tagliata dall’inizio dell’anno, sa che a separarla dal suo corpo è stata la violenza, efferata e pervasiva, che domina nel paese, la trama insolubile dei poteri, legittimi o meno, che controllano la vita di ogni individuo. La testa non dimentica l’amicizia fraterna con Jericó, le discussioni di filosofi a con padre Filopáter, le avventure con l’infermiera Elvira Ríos, la tormentata Lucha Zapata e la puttana dall’ape tatuata sulle natiche. Non dimentica soprattutto il grande tradimento. Josué e Jericó, uniti come Castore e Polluce, ostinati artefici del loro destino, si separano: Jericó sceglie una gelida ambizione e i Dioscuri si trasformano in Caino e Abele. Carlos Fuentes realizza con Destino una delle sue opere più ambiziose, ritratto spietato di un paese tentacolare e riflessione universale sugli imperscrutabili ingranaggi di volontà e fortuna. Dalle carceri nelle oscene viscere di Città del Messico ai piani alti dei palazzi del potere, si incrociano desideri, successi, paranoie, cadute, in una vertiginosa galleria di personaggi, allegorie dei vizi (molti) e delle virtù (poche) di un’epoca avviata verso un irreversibile tramonto.
Carlos Fuentes è uno dei grandi maestri della letteratura messicana. Ha ricevuto tutti i riconoscimenti più significativi per un autore di lingua spagnola, fra cui il Premio Miguel de Cervantes, il Premio Príncipe de Asturias de las Letras, il Premio Internacional don Quijote de La Mancha e la Gran Cruz de la Orden de Isabel la Católica, oltre al Grinzane Cavour e il Premio letterario Giuseppe Acerbi in Italia. È romanziere, critico letterario, sceneggiatore cinematografico, giornalista, membro del Colegio Nacional ed è stato ambasciatore del Messico in Francia. Per il Saggiatore sono usciti i romanzi La morte di Artemio Cruz, Aura, L’ombelico della luna, Gli anni con Laura Díaz, L’istinto di Inez, Le relazio ni lontane, Il trono dell’aquila; le raccolte di racconti Storie per vergini, L’albero delle arance e Tutte le famiglie felici; i saggi Tutti i soli del Messico, Geografia del romanzo e Contro Bush, oltre all’autobiografia letteraria In questo io credo.
Su una spiaggia messicana del Pacifico, le placide onde notturne lambiscono una testa mozzata, la testa di Josué Nadal. Anche se la testa è tagliata, la lingua parla, vuole andare in cerca del suo corpo, quello che ebbe in vita, che palpitò notte e giorno. E allora la testa racconta, ricorda, divaga. Sa di essere la millesima testa tagliata dall’inizio dell’anno, sa che a separarla dal suo corpo è stata la violenza, efferata e pervasiva, che domina nel paese, la trama insolubile dei poteri, legittimi o meno, che controllano la vita di ogni individuo. La testa non dimentica l’amicizia fraterna con Jericó, le discussioni di filosofi a con padre Filopáter, le avventure con l’infermiera Elvira Ríos, la tormentata Lucha Zapata e la puttana dall’ape tatuata sulle natiche. Non dimentica soprattutto il grande tradimento. Josué e Jericó, uniti come Castore e Polluce, ostinati artefici del loro destino, si separano: Jericó sceglie una gelida ambizione e i Dioscuri si trasformano in Caino e Abele. Carlos Fuentes realizza con Destino una delle sue opere più ambiziose, ritratto spietato di un paese tentacolare e riflessione universale sugli imperscrutabili ingranaggi di volontà e fortuna. Dalle carceri nelle oscene viscere di Città del Messico ai piani alti dei palazzi del potere, si incrociano desideri, successi, paranoie, cadute, in una vertiginosa galleria di personaggi, allegorie dei vizi (molti) e delle virtù (poche) di un’epoca avviata verso un irreversibile tramonto.
Carlos Fuentes è uno dei grandi maestri della letteratura messicana. Ha ricevuto tutti i riconoscimenti più significativi per un autore di lingua spagnola, fra cui il Premio Miguel de Cervantes, il Premio Príncipe de Asturias de las Letras, il Premio Internacional don Quijote de La Mancha e la Gran Cruz de la Orden de Isabel la Católica, oltre al Grinzane Cavour e il Premio letterario Giuseppe Acerbi in Italia. È romanziere, critico letterario, sceneggiatore cinematografico, giornalista, membro del Colegio Nacional ed è stato ambasciatore del Messico in Francia. Per il Saggiatore sono usciti i romanzi La morte di Artemio Cruz, Aura, L’ombelico della luna, Gli anni con Laura Díaz, L’istinto di Inez, Le relazio ni lontane, Il trono dell’aquila; le raccolte di racconti Storie per vergini, L’albero delle arance e Tutte le famiglie felici; i saggi Tutti i soli del Messico, Geografia del romanzo e Contro Bush, oltre all’autobiografia letteraria In questo io credo.