Nata a Veracruz agli inizi del Novecento in una famiglia di latifondisti, Laura Díaz conosce presto gli slanci e i contrasti della rivoluzione. Il sacrificio del fratellastro Santiago, fucilato come anarchico, l'accompagnerà negli anni e segnerà profondamente la sua esistenza. Laura cercherà gli stessi ideali negli uomini della sua vista: un leader sindacale che la porterà a contatto con gli ambienti intellettuali di Città del Messico, un ambasciatore spagnolo esiliato dal regime franchista, un americano fuggito dal suo paese durante il maccartismo. Animata dall'inquietudine, dalla sete d'esperienze e da una forza interiore inesauribile, la protagonista atraversa tutto il ventesimo secolo vivendo nuove passioni, amori, perdite. Fino al '68, quando, ormai anziana e fotografa affermata, Laura decide lasciare la città e di ritornarinella sua terra d'origine per concludere il proprio cammino.
Il giovane Santiago, giunto a Detroit, negli affreschi di Diego Rivera scopre il volto della sua antenata, Laura Díaz. Perdendosi nei suoi occhi dorati e meticci, Santiago rivive l’esistenza di una donna che ha attraversato la storia del Messico sotto il segno dell’indipendenza. L’infanzia in una famiglia di latifondisti, gli slanci della rivoluzione, l’amore per uomini diversi, l’incontro con Frida Kahlo: la vita di Laura è un continuo confrontarsi con i contrasti e le ideologie che lacerano il suo paese nel corso del Novecento, alla ricerca di un’identità che sia solo sua. Un identità che scopre nei suoi ultimi anni quando, fotografa affermata, osserva il mondo senza filtri o pregiudizi attraverso le lenti della sua Leica.