Perché nascere e affrontare il gelo della realtà e della storia quando si può restare per quarant'anni nel caldo buio protettivo del grembo materno? Il protagonista del libro ha ben chiaro cosa lo aspetterà una volta "all'aperto" e si rifiuta, con tutte le sue forze, di nascere. Ben al riparo dentro sua madre vedrà scorrere davanti a sé quasi mezzo secolo di storia del Messico: storie pubbliche e private, guerre e rivoluzioni, feste e cataclismi, in una girandola di avventure paradossali vissute per il tramite del cordone ombelicale.
"Un romanzo surreale, che conferma la vitalità della narrativa femminile latinoamericana." L'Espresso "La messicana Martha Cerda ha scelto un punto di vista originale per scrutare il mondo: un ventre materno. Accogliente e movimentato." Donna moderna "Tra invenzione e realtà, Martha Cerda ci propone un romanzo dissacrante e stupefacente." Il Giorno "Martha Cerda è una delle voci più importanti della letteratura latinoamericana." Grazia Perché nascere, affrontando il gelo della realtà e della storia, quando si può restare per quarant'anni nel grembo materno, caldo e sicuro? Il narratore di questo romanzo, un bambino che non ne vuole sapere di venire alla luce, sa già benissimo che cosa lo aspetta una volta "all'aperto": attraverso gli occhi della madre, vedrà scorrere quasi mezzo secolo di storia messicana, vicende pubbliche e private, rivolte e repressioni, cataclismi e mode, scandite dalle avventure paradossali di una donna del popolo approdata a Città del Messico in cerca di fortuna.