Agli albori del XXI secolo, la malinconia è tema di riflessione e motivo di preoccupazione. Non si tratta di un incidente fortuito nel corso della storia intellettuale: i grandi cambiamenti politici ci allontanano velocemente dai territori ormai noti della modernità, per suscitare una vertigine culturale di fronte all’abisso che si spalanca ai nostri occhi. Per questa ragione, la malinconia – quest’affascinante costellazione di antichi problemi e angosce che, lungo i secoli, la storia d’Occidente ha custodito nella propria memoria – risveglia l’attenzione di molti. Si dice che, all’epoca d’ansia successiva alla Seconda Guerra Mondiale, sia sopraggiunta un’età della Malinconia, piombata per il timore alle catastrofi finali, alle guerre nucleari, ai collassi ecologici, alle esplosioni demografiche o ai disordini tipici della società post industriale. Non bisogna però dimenticare che la malinconia vanta una lunga storia e che la sua epoca d’oro risale al Rinascimento. Nella seconda metà del XX secolo, durante il lungo e difficile dopoguerra, vennero scritte e divulgate opere molto importanti sulla malinconia. Tuttavia, i testi che ne studiano la storia attribuiscono poca o nessuna importanza al tema della malinconia nel Secolo d’Oro, nonostante l’enorme peso che ebbero le riflessioni spagnole su tale tema. Questo libro si propone di contribuire a riempire suddetto vuoto oltre a dimostrare come il tema della malinconia spagnola nel Secolo d’Oro rappresenti un anello indispensabile per la comprensione del boom dell’umore nero in un’Europa agli albori della modernità.
Roger Bartra è nato a Città del Messico nel 1942. È antropologo, sociologo e saggista e la sua opera si distingue per originalità e valore scientifico. È ricercatore emerito della Universidad Nacional Autónoma de México e ha insegnato nelle principali università del Venezuela, Stati Uniti ed Europa. Tra i suoi numerosi libri, ricordiamo: La gabbia della malinconia. Identità e metamorfosi del messicano (Noubs, 2010); El mito del salvaje (Fondo de Cultura Económica, 2011); Antropología del cerebro e Territorios del terror y la otredad (entrambi Pre-Textos, 2007).